Articolo scritto da Elisabetta Maurutto

Words meet… basket! Linklab aderisce all’iniziativa “Siamo Trieste”

Ogni giorno, dal terzo piano di via Trenta Ottobre 4, comunichiamo con il mondo. La tecnologia ci porta ovunque e le nostre giornate sono un minuetto virtuale di clienti, traduttori e interpreti.
Lontani eppure a portata di clic, di chat, di call. Insomma, l’universo di Linklab è – parafrasando – qui, là e dappertutto.
Eppure non dimentichiamo mai che le radici di Linklab rimangono ancorate (e non è un caso) a Trieste, crocevia di popoli e culture.
Abbiamo il mare, noi. A due passi. Giri l’angolo, fai cento metri e la città finisce. Le dai le spalle e ti dimentichi che c’è. Abbiamo il vento, che a volte soffia come un treno oltre gli abbaini e fa volare le cose e le persone. E poi, forse non tutti lo sanno, a Trieste abbiamo anche il basket.

Da sempre il legame fra Trieste e la palla a spicchi è qualcosa di speciale. Il calcio sì, per carità, ma del resto siamo in Italia. Il basket è un’altra cosa, una passione trasversale. Mai l’avrei creduto possibile fino a qualche anno fa, quando per assecondare il piccolo cestista di casa ho comprato i primi biglietti per il palazzetto. Sotto la grande cupola in legno esulta (e si dispera) un’umanità impossibile da immaginare se non s’è vista. Ottuagenarie munite di bastoni e deambulatori si inerpicano sprezzanti del pericolo su per i vertiginosi gradoni delle tribune, con buona pace della protesi d’anca. Tanto due posti più in là tifano anche l’ortopedico e l’anestesista, mai che serva. Mentre la paciosa cassiera del supermercato sotto casa incita gli ultras, la curva nord si raccoglie goffa e premurosa intorno alle tifose col pancione e neonati di poche settimane riposano beati nelle carrozzine, con tutina rossa d’ordinanza e gigantesche cuffie antinfortunistiche, cullati dalle vibrazioni e incuranti del frastuono (anche per loro, il pediatra è solo due file più in giù).
Un microcosmo surreale e un po’ folle, che contagia e avvicina. È questo il terreno in cui è nata l’iniziativa SiAMO Trieste. C’è bisogno di sostenere la squadra della città? E Trieste risponde.

Anche noi di Linklab SiAMO Trieste, e la domenica ci confondiamo fra le oltre 6000 magliette rosse del Palatrieste. Finita la stagione e archiviate le emozioni di questo bellissimo campionato, vogliamo dare il nostro contributo all’iniziativa che coinvolge tutta la città, dai semplici cittadini alle attività commerciali.
Da questo giugno, infatti, il 10% di ogni acquisto fatto presso di noi (per servizi di traduzione o interpretariato) presentando la RED WALL CARD andrà a sostegno del basket triestino (tutti i dettagli si possono trovare sul sito della Fondazione).
Se gli amanti del basket triestino sapranno dimostrare ancora una volta il loro attaccamento alla squadra anche questa scommessa andrà in porto, ne siamo certi!

La gente come noi non molla mai!
People like us never give up!
¡La gente como nosotros nunca se rinde!
такие, как мы никогда не сдаются!

L'autore
Elisabetta Maurutto
Laureata in Interpretazione (inglese e russo) presso la SSLMIT di Trieste e fondatrice di Linklab, laboratorio di comunicazione multilingue e interculturale. Ha tradotto numerose opere di divulgazione scientifica per una nota casa editrice e lavora come consulente nel campo della Comunicazione Interculturale per conto del MIB School of Business e presso aziende internazionali. Etiquette Consultant certificata, è membro della IAPO – International Association of Professional Etiquette Consultants, nonché Istruttrice certificata Tracom per il metodo Social Styles & Versatility

Linklab Café

Da Linklab e dintorni, un ritrovo di linguisti, bibliofili, traslocatori di idee e bevitori di tè. Un luogo in cui ragionare e divagare seguendo il flusso dei pensieri, in cui la regola d’oro è: mai parlare di lavoro… è una questione di savoir vivre!